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Nella sua vocazione artistica visionaria e anarchica, Uccio Biondi immagina che non ci possono essere spazi chiusi per nessuno. Ognuno può essere luogo di nessun luogo e realizza una rappresentazione di puri effetti utilizzando una musica che vuole provocare nello spettatore un "brivido metafisico". Lo spazio teatrale è una camera essenziale con delle scatole celle.